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Benvenuti nel sito Post Medication Syndromes
In questa sezione troverete i principali studi in corso relativi alle tre condizioni: disfunzione sessuale post-SSRI (PSSD), sindrome post-finasteride (PFS) e effetti avversi persistenti post-isotretinoina.
Il prof. Roberto Cosimo Melcangi, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari “DiSFeB” dell’Università degli Studi di Milano (Italia), con il suo team, ha condotto e pubblicato diversi studi sperimentali, su finasteride e antidepressivi, per comprendere le interazioni dei farmaci con lo spazio biologico e fisiopatologico e quindi i meccanismi di PSSD e PFS al fine di trovare una cura, utilizzando anche approcci multidisciplinari in silico/in vitro/in vivo. Con questo approccio, per la prima volta ha identificato un enzima catecolaminergico (PNMT) che verrebbe direttamente inibito sia da finasteride che da paroxetina, trovando un effetto biomolecolare in comune tra un antidepressivo e finasteride, che causano sindromi iatrogene simili. La sua ricerca continua su vari fronti, dalle alterazioni del microbiota, a quelle sul trascrittoma, a quelle sulle interazioni farmaco-proteoma.
Potete sostenere la sua ricerca qui: https://www.pssdnetwork.org/donate/research.
Sempre per quanto riguarda Milano, anche la Unit for Quality of Care and Rights Promotion in Mental Health dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri sta collaborando nella ricerca sulla PSSD, contribuendo ad esempio alla definizione dei criteri diagnostici.
Nell’aprile 2024, Il professor Roberto Cosimo Melcangi del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli studi di Milano, ha lanciato il ‘MILANO PROJECT’, con il quale intende completare la fase sperimentale sul modello animale, per poi successivamente passare alla fase clinica testando una delle molecole rivelatasi carente nel liquido cerebrospinale dei pazienti con la Sindrome post finasteride, ovvero l’allopregnanolone (THP).
Il professor Melcangi è il ricercatore di punta di questa condizione da ormai 13 anni e collabora con una delle organizzazioni più importanti a livello mondiale, La PFS Foundation, che monitora il processo di sperimentazione di farmaci analoghi all’allopregnanolone.
L’allopregnanolone potrebbe rappresentare il primo potenziale trattamento per contrastare uno o più sintomi della Sindrome post finasteride.
Il progetto necessita di 270’000 euro per essere completato.
Per contribuire al progetto e donare alla ricerca del prof. Melcangi: https://www.pfsfoundation.org/donate/.
ALTRI STUDI SULLA SINDROME POST FINASTERIDE
L’organizzazione PFS NETWORK, nata dalla volontà degli amministratori della piattaforma Propeciahelp, coordina attualmente due studi clinici condotti rispettivamente dall’Università di Tampere (Finlandia) e dall’Istituto di genetica umana presso il Centro medico universitario Schleswig-Holstein (Germania).
L’Università di Tampere in Finlandia, in particolare il laboratorio del professor Alfonso Urbanucci, sta studiando i possibili fattori genetici coinvolti nello sviluppo della Sindrome post-finasteride, mentre l’Istituto di genetica umana in Germania di Nadine Hornig, andrà ad analizzare i cambiamenti epigenetici inclusa la metilazione alterata nella regione regolatoria dell’AR, che possa spiegare la variazione di sensibilità agli androgeni nei pazienti con la sindrome.
Il Dott. Urbanucci (laureato presso l’università di Perugia) è attualmente Project Group Leader presso l’Istituto per la ricerca sul cancro dell’ospedale universitario di Oslo e ricercatore associato presso il Centro di medicina molecolare norvegese (partnership del laboratorio europeo di biologia molecolare).
Per poter contribuire agli studi della PFS Network: https://www.pfsnetwork.org/donate.
Al momento non ci risulta esistano progetti di ricerca per condizioni persistenti dovute all’utilizzo dell’isotretinoina. Esistono ad oggi solo studi di ricercatori indipendenti.
La dottoressa Luisa Guerrini del dipartimento di Bioscienze dell’Università degli studi di Milano, da anni collabora con lo psichiatra David Healy attraverso la piattaforma RxISK.org.
Il background scientifico della dottoressa sul meccanismo di azione della Talidomide, in particolare sulla proteina regolatrice p63, ha suscitato particolare interesse, in quanto, in base ad alcuni test preliminari (non ancora pubblicati), sono stati ipotizzati effetti biomolecolari in comune con la finasteride, antidepressivi e isotretinoina.
La talidomide causa anche disfunzioni sessuali e suicidalità e questi effetti si sovrappongono a quelli degli SSRI, dell’isotretinoina e della finasteride, che possono causare gli stessi problemi.
Da allora Luisa sta eseguendo dei test per verificare quali sono i pattern in comune e dove gli effetti di queste molecole differiscono.
Qui di seguito il link per la raccolta fondi RxISK su PSSD e altre disfunzioni sessuali persistenti: https://rxisk.org/pssd-research/.